Pastasciutta antifascista: le iniziativa a Bologna e provincia

Quando il fascismo cadde, il 25 luglio del 1943, la famiglia Cervi preparò quintali di pastasciutta da portare ai contadini delle campagne di Reggio Emilia per festeggiare. Il padre dei sette fratelli Cervi ricordava così la giornata: “Ho sentito tanti discorsi sulla fine del fascismo ma la più bella parlata è stata quella della pastasciutta in bollore. Guardavo i miei ragazzi che saltavano e baciavano le putele, e dicevo: beati loro sono giovani e vivranno in democrazia, vedranno lo Stato del Popolo”. I figli, invece, non hanno vissuto la democrazia: sono stati fucilati dai nazifascisti il 28 dicembre dello stesso anno per aver partecipato alla Resistenza. Dalla loro storia nasce l’organizzazione della pastasciutta antifascista: una tradizione che è continuata negli anni e si è diffusa su tutto il territorio emiliano e non solo. 

Le pastasciutte antifasciste a cui aderisce Libera Bologna:

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