PER LE SCUOLE

La metodologia

La metodologia di intervento proposta è quella dell’animazione sociale, sistema interattivo e relazionale che, avvalendosi principalmente di strumenti ludici, attività di gruppo e di attivazione d’aula, consente di sviluppare le tematiche da affrontare, coinvolgendo attivamente i ragazzi e le ragazze fin dal primo incontro.
Le attività vengono sempre rielaborate insieme e le tematiche emerse vengono costantemente arricchite e approfondite dalle informazioni e dagli strumenti di informazione ( articoli, libri, film, internet e siti web…) suggeriti dai formatori all’interno del dialogo costruito col gruppo classe durante il percorso.

Tipologie di intervento:

  • Incontro testimonianza
  • Approfondimento sul tema delle mafie in Emilia Romagna con possibilità di uscita in visita sui
    beni confiscati di Bologna e/o partecipazione alle udienze dei processi
  • Incontri di invito alla lettura

I percorsi rivolti alle scuole secondarie di primo e secondo grado

I percorsi si articolano incontri tenuti sempre da due formatrici/tori di Libera Bologna. I laboratori sono sempre strutturati in maniera orizzontale, con giochi di ruolo, dibattiti, attività di gruppo volte a stimolare la partecipazione attiva e la riflessione dei ragazzi e delle ragazze. 

In ogni percorso il primo incontro è dedicato a familiarizzare con la classe e sondare le loro conoscenze di base sui temi di mafie e antimafia. Si parlerà quindi con loro della nascita e dell’evoluzione delle mafie nella storia recente, di metodi e caratteri tradizionalmente mafiosi, delle loro attività economiche e fonti di profitto, del contesto contemporaneo, per poi invece affrontare la storia dell’antimafia, dagli anni ’80 a oggi, con un focus particolare sul concetto di antimafia sociale e sull’importanza dell’impegno di ogni cittadino. 

Nei successivi incontri, sarà possibile approfondire una tra le seguenti tematiche:

  • Memoria e stragi: il percorso ha l’obiettivo di mettere in luce il filo rosso che collega gli eventi più controversi della nostra storia cittadina e nazionale, a partire dalla strage di Piazza Fontana del 1969 fino alle stragi mafiose del triennio ’92-’94. Gli eventi verranno analizzati in chiave critica, tra verità storiche e verità giudiziarie, per rendere i ragazzi consapevoli di un passato recente, spesso marginale nei percorsi scolastici, che ha echi profondi sul nostro presente.
  • Memoria e informazione: durante il percorso si ricostruisce il vissuto e l’impegno di una figura giornalistica di inchiesta collegata e operante nell’antimafia sociale (Peppino Impastato, Giancarlo Siani, Ilaria Alpi…) analizzando le vicende della sua biografia, del suo impegno politico, attraverso l’analisi e il commento dei suoi prodotti di informazione. Si osserva poi, insieme ai ragazzi e alle ragazze, come i principali media di informazione a loro volta abbiano trattato le notizie relative alla morte del personaggio, in modo tale da costruire insieme un percorso su informazione e controinformazione.
    Si stimola così un ragionamento con il gruppo sull’impegno individuale e collettivo, sul potere dell’informazione, sul vero senso della Memoria.
  • Mafie in Emilia-Romagna: il focus di questo percorso è ripercorrere le modalità e i tempi di radicamento profondo della criminalità organizzata nei nostri territori, con il supporto di inchieste giornalistiche e dati emersi dal recente Processo Aemilia, per rendere i ragazzi consapevoli della vicinanza del fenomeno mafioso e della necessità di costruire un tessuto sociale in cui le mafie non trovino terreno fertile per espandersi.
  • Carcere e rieducazione: obiettivo di questo percorso è riflettere con gli e le studenti della previsione costituzionale della detenzione come strumento rieducativo, confrontandola con gli strumenti messi in campo per combattere il fenomeno mafioso e con la realtà delle carceri oggi in Italia. Si propone un’attività di confronto tra la percezione media e i reali dati sulla situazione detentiva contemporanea, e alla luce di quanto emerso si propone al gruppo di immaginare di essere una comunità che si trovi a dover gestire un fatto violento, pensando alle modalità più adatte al confronto tra gli interessati e alla rieducazione e al reinserimento del commissore.
  • Beni confiscati: gli incontri verteranno sull’importanza della legge sul riutilizzo sociale dei beni confiscati, sulle criticità del riutilizzo, su esempi positivi invece messi in atto, sulla presenza e la storia dei beni confiscati nel nostro territorio.
  • Ecomafie: gli incontri partiranno da una riflessione sulle ecomafie, di cui verrà data una definizione generale, per poi approfondire la tematica dello smaltimento illecito di rifiuti, dei relativi danni alla salute e sociali e di razzismo ambientale; infine, si discuterà insieme ai ragazzi del legame tra antimafia, giustizia ambientale e giustizia sociale.
  • Caporalato e filiera: il ragionamento parte dalla descrizione del fenomeno del caporalato e dello sfruttamento lavorativo, facendo emergere il ruolo dei caporali, delle organizzazioni mafiose e degli imprenditori conniventi, per arrivare agli strumenti di contrasto legislativi, sociali, di consumo critico. Lo strumento principalmente utilizzato è quello del dibattito figurato, attività volta a stimolare il coinvolgimento delle/gli studenti attraverso il posizionamento nello spazio della classe a seconda delle opinioni che si vogliono sostenere.
  • Mafie e genere: gli incontri approfondiranno i contenuti dell’educazione nelle famiglie mafiose (violenza, onore mafioso, sfruttamento…), attribuendo il ruolo educativo centrale alle donne della famiglia. Partendo da qui si approfondiscono le dinamiche di genere all’interno dei sistemi mafiosi, per giungere alla narrazione di contesti in cui le stesse donne cresciute in contesto di mafia si fanno protagoniste di un processo di emancipazione e allontanamento dall’organizzazione mafiosa.
  • Mafie e immigrazione: il percorso consiste nella decostruzione della narrazione che si fa dei fenomeni migratorio e mafioso, il primo rappresentato come pericoloso e urgente, il secondo sottovalutato e taciuto, con l’obiettivo di far emergere la necessità di invertire le narrazioni e creare consapevolezza sulla lotta alla mafia. Alla classe sarà richiesto di immedesimarsi nel governo di un Paese, e di prevedere un programma di finanziamenti a misure di contrasto alla criminalità organizzata anche attraverso la gestione dei flussi migratori, il cui esito sarà il punto di partenza per un ragionamento sulle politiche attualmente in atto in Italia in questo ambito. 

Scuole dell’infanzia e primarie: “Comunità Future”

Il percorso segue la linea narrativa di un viaggio, che si propone di fare a bambine e bambini.  L’obiettivo del progetto è indagare insieme ai/alle bambini/e i concetti di giustizia, giustizia sociale, equità, disuguaglianze, regole e rispetto attraverso attività ludico-creative basate sui principi dell’educazione non formale. Nella vita dei bambini, target primario di questo progetto, il gioco rappresenta infatti il contenitore più solido delle loro regole. Del gioco sono tipici i premi e le punizioni, la rabbia e l’orgoglio, la sensibilità, la cura, la vicinanza, lo sgarbo e il perdono. Attraverso il dialogo e la riflessione comune a partire da piccoli episodi esempio, dai giochi e dalle attività proposte, si cercherà di stimolare domande di senso per indagare, in ultimo, che cosa significhi per bambini e bambine “giustizia”.

L’intenzione è fornire ai partecipanti occasioni per interrogarsi su questi temi, mediante la pratica del ragionare insieme secondo la metodologia propria della “comunità di ricerca“, ideata da Lipman e Sharp negli anni ’70. I bambini e le bambine saranno invitati a confrontarsi sulle loro stesse domande di senso, alternando momenti di dialogo ad attività ludico-creative e giochi di ruolo.

Il progetto mira a promuovere pensiero critico, competenze logico-argomentative, capacità di astrazione, immaginazione, creatività e abilità di tipo etico-relazionale.

Altri percorsi

I nostri percorsi s’intrecciano con festival tematici che Libera Bologna promuove già da diversi anni, come FILI il Festival dell’Informazione e dell’Impegno, Radici – il festival delle memorie civile e ambientali e Prese Bene, la rassegna di eventi estivi che si svolge a Villa Celestina, un bene confiscato che ha sede a Bologna, a pochi passi dal centro.

Per ricevere altre informazioni

Per ulteriori informazioni e richiedere la proposta formativa dettagliata:
formazione@liberabologna.it