BENI CONFISCATI

Nel marzo 1996 vedeva la luce la L. 109/96 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, voluta fortemente dalla nascente rete di Libera e sostenuta dalla raccolta di oltre 1.000.000 di firme. In questi 20 anni migliaia di beni sottratti alle mafie hanno potuto godere di una nuova vita trasformandosi in sedi di associazioni, scuole, asili, sedi delle forze di polizia e tanto altro. Anche nella nostra regione si è potuto constatare una crescente attività di apprensione di patrimonio mafioso, a testimonianza dei forti interessi economici delle organizzazioni mafiose rispetto al nostro territorio. Anche in questo campo, però, l’attività della magistratura deve essere affiancata da un sapiente lavoro di coordinamento (Istituzioni, mondo associativo ed imprenditoriale) per un pronto ed immediato riutilizzo dei numerosi beni confiscati.

Su questa base si muove l’attività di Libera Bologna che cerca da un lato di stimolare l’azione delle Istituzioni per la presa in carica e l’effettivo riutilizzo dei beni e dall’altro di sensibilizzare la cittadinanza sulla presenza di questi immobili nelle nostre città.

Uno dei risultati è l’importante Protocollo di intesa per la gestione dei beni sequestrati e confiscati siglato l’8 settembre 2017 con il Tribunale di Bologna che ha chiamato a raccolta numerosi soggetti istituzionali e associativi come la Regione Emilia-Romagna, la Città Metropolitana di Bologna, le organizzazioni sindacali confederali Cgil-Cisl e Uil, Libera, l’Alleanza delle Cooperative, Avviso Pubblico, Abi, Unioncamere Emilia-Romagna, Camera di Commercio di Bologna e le associazioni imprenditoriali di categoria. Il Protocollo, che ha preso avvio da una proposta di Libera, Avviso Pubblico, Cgil, Cisl, Uil e Agenzia Cooperare con Libera Terra con il coordinamento scientifico della Prof.ssa Stefania Pellegrini, mira a consentire una rapida assegnazione dei beni immobili ancora solo sequestrati e dall’altro, sul versante aziendale, a realizzare progetti industriali in grado di assicurare la continuità dell’attività delle imprese e la tutela dei livelli occupazionali.

 SCARICA il Protocollo.

Per quanto riguarda la sensibilizzazione sia della cittadinanza che degli enti locali un importante strumento è stato offerto in tale campo dalla meritoria opera dell’Università di Bologna, Prof.ssa Stefania Pellegrini, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna finalizzata alla realizzazione di una mappa georeferenziata in costante aggiornamento di tutti i beni confiscati presenti in regione.
MAPPA LA CONFISCA.