Un approfondimento al giorno per ‘organizzare la speranza’, #5

Sono giorni difficili, per tutte e tutti. Come Libera Bologna ci sentiamo parte di una comunità che ha sempre fatto della cultura, dell’approfondimento, dell’impegno il suo ‘pane quotidiano’. Come tante e tanti altri ci sentiamo spaesati in un momento in cui – giustamente – dobbiamo rallentare, cambiare modalità di vita, per tutelarci e tutelare chi vive insieme a noi. Per questo, nei prossimi giorni, ogni mattina invieremo spunti di approfondimento, consigli di lettura e di ascolto su mafie, corruzione, sfruttamento, caporalato, giustizia sociale. Lo facciamo online, tramite questa newsletter, per condividere i nostri temi e restare insieme.

Quanto può essere credibile un fumetto? 

Tradizionalmente il fumetto è una forma narrativa che soffre di una sorta di complesso di inferiorità. Sono disegni. E’ meno dei racconti, ma soprattutto meno del romanzo. 

Si è sempre avuta l’impressione che fosse oggetto di un mondo di nicchia, “nerd” si direbbe, e che solo di quel mondo, e per quel mondo, potesse dare una rappresentazione accettabile.  

E invece da qualche anno a questa parte il fumetto, anzi la graphic novel, entra sorprendentemente a casa di molti di noi, racconta storie diverse: problemi sociali, misteri di cronaca o sofferenze individuali. Si dimostra uno strumento versatile, a volte le chiamano inchieste, reportage, altre volte addirittura poesie, forse perché sono brevi, ma pieni di dettagli su cui ci si può fermare a pensare.

Ci arriva Gipi prima e ZeroCalcare poi.

Il fumetto all’improvviso sembra capace di cogliere, ma soprattutto di farlo con una velocità adatta ai nostri ritmi quotidiani, l’essenza e la complessità delle storie (con le dovute differenze autoriali). Raggiunge una profondità notevole in poche sequenze di vignette e con ancor meno parole. Non dice tutto, naturalmente, ma nemmeno Proust riesce a raccontare tutto del suo personaggio Marcel, nonostante i sette volumi. Ecco, no, allora forse la grande novità di questi fumetti è la capacità di rivendicare la propria insufficienza, parzialità, di far percepire anche la quantità di cose che rimangono fuori dalla pagine che abbiamo acquistato. 

“E anche le idee più pericolose, quelle che hanno a che fare con il sangue e la libertà, con la scelta netta di campo andavano dunque raccontate, pur sapendo che l’errore, primo il nostro, è dietro all’angolo, che ogni punto di vista è necessariamente parziale, poco chiaro, pixellato, ma che non per questo dobbiamo esimerci dal prendere una posizione.” (Roberto Contu, ZeroCalcare ti voglio bene, laletteraturaenoi.it).

Per questi motivi abbiamo deciso proporvi una serie di fumetti che trattano i nostri temi, le storie che hanno segnato il nostro fare antimafia.

Iniziamo con quello che crediamo dovrebbe essere un libro di testo da adottare a scuola “Un fatto umano – Storia del pool antimafia” di Manfredi Giffone, Fabrizio Longo, Alessandro Parodi

e continuiamo con delle tavole che hanno segnato tutte noi che le abbiamo lette Brancaccio – Storie Di Mafia Quotidiana.

Il fare antimafia è un dovere di tutte a prescindere dal lavoro che svolgiamo. E’ un impegno quotidiano, trasversale, continuo. E queste immagini ce lo confermano. 

[ngg src=”galleries” ids=”5″ display=”basic_slideshow”]Nel nostro scaffale troviamo infatti:

Un’assessora: Renata Fonte 

Un giornalista : Pippo Fava 

Un magistrato: Giovanni Falcone 

Un imprenditore: Libero Grassi 

Una donna e una madre: Lea Garofalo

Un prete: Don Diana  

Un giullare: Peppino Impastato

Sappiamo che molte altre storie ci mancano, ma rimedieremo presto. 

Qualche spunto qui o qui

Per leggere anche di altro, vi consigliamo caldamente di seguire la pagina facebook di Coconino Press che proprio da ieri ha avviato la campagna #unaquarantenadifumetti offrendo la lettura gratuita di una serie di volumi dal loro catalogo. 

E concludiamo con le terre di Puglia lasciandovi con Lady Mafia (una miniserie a fumetti di genere noir ideata e sceneggiata da Pietro Favorito e disegnata da Domenico Nagliero) a cui ammettiamo di non esserci ancora avvicinate e “ Francesco Marcone: colpevole di onestà” di Fuiano Remo, una storia che ricordiamo sempre con affetto stringendoci intorno alla nostra Daniela.

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