Un approfondimento al giorno per ‘organizzare la speranza’, #26

Da 26 giorni vi mandiamo approfondimenti giornalieri, spunti di ascolto, di lettura, su mafie, corruzione, giustizia sociale. Dopo quasi un mese, cambiamo modalità. Quando abbiamo pensato a questi approfondimenti era un momento di grande spaesamento, come è tuttora, e abbiamo pensato fosse utile, per voi e per noi, proporre spunti di riflessione su un impegno che non può fermarsi. Le mafie non si fermano in tempi di crisi, ce lo dimostrano le tante notizie sugli affari delle organizzazioni criminali durante l’emergenza: le mafie approfittano di momenti di crisi, per infiltrarsi, per creare una sorta di welfare mafioso distorto, che fa della disperazione ricchezza. Intanto, non si ferma neanche la violenza: da Napoli a Foggia continuano gli attentati, tra spari e bombe.

È necessario quindi oggi più che mai parlare delle mafie, dei loro affari, della violenza, delle infiltrazioni. Continueremo a farlo in questi giorni da casa con approfondimenti bisettimanali, più mirati e completi. Lo facciamo mentre aspettiamo che le misure per contenere la diffusione del Covid-19 finiscano, e continueremo a farlo, come sempre, anche dopo, negli spazi della nostra città.

Il progetto è frutto di un lavoro collettivo di volontarie e vogliamo chiudere questa serie di approfondimenti giornalieri con i nostri buoni propositi per tutte, per quando le misure di prevenzione si allenteranno e potremo tornare a stare assieme.

  • Tornare a girare in bicicletta e riappropriarmi delle spazi della città, a partire dal giardino di Villa Celestina, il bene confiscato a Bologna dove continuare a costruire un’idea di lotta alle mafie inclusiva, aperta a tutte, che crea possibilità e alternative reali. In un momento in cui tutto sembra difficile e lontano, sarebbe bello poter ripartire da dove ci siamo lasciati. 

  • Tornare al cinema, a teatro, a momenti culturali aperti a tutti, perché la cultura, lo stare insieme e il sapere collettivo che ne nasce, sono i primi antidoti alle organizzazioni mafiose
  • Tornare a bere una birra con gli amici, a debita distanza da ogni tipo di schermo, possibilmente all’aperto, magari a Villa Celestina. In un bene comune dove rilassarsi senza restare indifferenti. Perché lo stare insieme è alla base di quello che facciamo, e quando la balotta incontra la scelta etica non può che nascere qualcosa di bello.
  • Ricordarmi di valorizzare e curare sempre ciò che ho e le relazioni con le altre, perché sto imparando che le cose sono molto più fragili di quello che immaginiamo. Riappropriarmi del tempo libero e continuare a coltivare le piccole passioni che sto scoprendo in questo periodo sospeso. Fare una lunghissima passeggiata sui sentieri dell’appennino insieme alle amiche.
  • Vorrei annusare i libri in scaffali diversi dai miei, abbracciare e baciare corpi, avere momenti solo miei. E vorrei tornare al nostro lavoro: un impegno quotidiano e costante per un presente migliore.

 

E poi conoscere persone nuove, correre, fare una cosa che non avrei mai detto di poter fare, ballare finché non ci fanno male i piedi, leggere un libro in una lingua che non è la mia e cantare canzoni stonate.

 

E voi? Quali sono i vostri propositi post-quarantena?

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