HYSO Telharaj – Antimafia in Scena

Mercoledì 6 giugno alle ore 21 al Teatro Testoni torna in scena il Presidio Universitario di Libera con lo spettacolo su Hyso Telharaj.

Non abbiamo conosciuto Hiso personalmente, ma il suo nome accompagna il nostro impegno fin da quando abbiamo avuto notizia di ciò che gli è accaduto. Abbiamo voluto immediatamente bene a questo giovane uomo di 22 anni che è venuto a cercare lavoro in Italia ed è morto vicino Cerignola, in provincia di Foggia, l’8 settembre del 1999. Non è stato ucciso dalla malattia o piegato dalla fatica come accade a tanti braccianti agricoli: Hiso è stato ucciso dai caporali perché non ha ceduto al loro ricatto.

Hiso si svegliava ogni giorno che era ancora buio e lavorava senza sosta fino al tramonto, raccogliendo la frutta. I pochi soldi che guadagnava gli erano necessari per campare e per aiutare la famiglia. La sua voglia di costruirsi un futuro si è scontrata con le organizzazioni criminali che regolano il lavoro degli stagionali e dei migranti.

Non sappiamo altro di Hiso, come di tanti altri, trasparenti e sconosciuti ai più: basta percorrere le nostre strade di campagna durante le stagioni di raccolto per vederli, con la schiena curva, anche sotto il sole cocente e nelle ore in cui noi ci ripariamo perché il caldo è atroce. Molti di loro vengono da terre lontane in cerca di lavoro, di cibo, di una vita. Invece hanno trovato la morte.

Nella rete di Libera la memoria di Hiso Telaray è stata custodita con affetto. La Cooperativa Terre di Puglia – Libera Terra, che opera sui beni confiscati ai mafiosi nel Salento, gli ha intitolato l’azienda vitivinicola; così come il Presidio di Libera a Cerignola ne coltiva la memoria portandone il nome.

Per noi l’8 settembre è una giornata in cui fare memoria, per Hiso e per tutte le vittime del caporalato, per quelle di cui conosciamo il nome, ma anche per le donne e gli uomini le cui vite si sono spente a causa del caporalato nei nostri territori e di cui non abbiamo notizie. A loro dedichiamo il nostro impegno contro i fenomeni mafiosi che hanno prodotto il caporalato“.

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